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giovedì 3 ottobre 2013

Pirenei Crossing by Desertica


10 settembre
Come da programma gli equipaggi si sono trovati nella piazzetta del porto di Colluire alle 9,30, ci siamo presentati e abbiamo scambiato quattro chiacchiere su quello che ci avrebbe aspettato, Stefano, Antonella, Ernesto, Gulnara, Marco e Valentina erano curiosi e giustamente ho spiegato loro che il percorso non aveva punti di pericolo pur dovendo comunque prestare attenzione in alcuni passaggi che avremmo affrontato. La giornata non era bellissima nubi minacciose coprivano le cime delle montagne verso ovest, era verso la nostra direzione. Partiamo ed il primo tratto si inerpica velocemente su di una stradina di montagna asfaltata, stretta e sconnessa, presto abbandoniamo l’asfalto per uno sterrato facile in costa che ci mostra una veduta dell’alto del mare, siamo ancora in territorio francese. Lo sterrato diventa presto mulattiera pietrosa e si addentra, sempre salendo, nei boschi. Purtroppo le mie paure sulla tenuta del tempo si stavano rivelando fondate, inizia a piovere non forte ma una pioggerellina fastidiosa ma a tratti smette, il cielo però è coperto.
Alterniamo tratti in off road a brevi tratti su asfalto in un sali e scendi continuo, ormai siamo entrati in Spagna, Girona.
Le quote non sono alte viaggiamo sempre tra i 500 e gli 800 metri, il gruppo mi segue, di tanto in tanto ci fermiamo per fotografare un paesaggio o uno scorcio interessante. 
Costeggiando il lago artificiale di Boadella arriviamo nel tardo pomeriggio al campeggio di Bassegoda, le nuvole sono basse e minacciose, facciamo giusto in tempo ad aprire le tende e ad approntare le 2 tende refettorio ed inizia il diluvio, penso che di solito le avversità rafforzano il gruppo però tutta quest’acqua mi preoccupa.


11 settembre
Dopo una notte passata sotto una pioggia battente ed incessante al mattino approfittiamo di una breve tregua per chiudere le tende e partire, anche oggi alterneremo tratti di off road a tratti di asfalto saliremo a quote superiori ai 1.000/1.300 metri dell’alta Garrotxa, cominciamo a scoprire i Pirenei anche se le nuvole basse non premiano gli spettacolari panorami che ad ogni tornate appaiono ai nostri occhi. Per pranzo ci fermiamo nei pressi di Llierca dove c’è il famoso ponte di età romanica, frutto dell’abilità progettuale di arditi architetti e giunta sino a noi da ammirare nel suo splendore. Tra un temporale ed una schiarita arriviamo in serata al campeggio di Camprodom dove l’immancabile temporale ci raggiunge subito dopo aver allestito le tende.



12 settembre
Oggi al risveglio il cielo appare terso, quasi sgombro di nuvole, ed un pallido sole ci viene in aiuto ad asciugare le tende prima di richiuderle, la temperatura nella notte è scesa a 5/6 gradi, non male! “quizás hoy no llueva” (forse oggi non pioverà). Approfittiamo della bella cittadina di Camprodon per fare qualche acquisto per il pranzo al sacco. Cominciamo a salire anche oltre i 2.000 metri fino a Tregurà e finalmente col sole possiamo godere appieno degli splendidi panorami e delle cime maestose. I tratti un off road cominciano ad essere la parte preponderante del percorso, sempre in piena sicurezza e senza grosse difficoltà. Fortunatamente le piogge non hanno peggiorato il fondo pietroso, solo qualche pozzangherona di tanto in tanto. Ampi pascoli, dove mandrie di mucche a di cavalli si aggirano tranquille ed indisturbate. Mi ponevo una domanda, noi sulle Alpi li chiamiamo “alpeggi” ma come si chiameranno sui Pirenei? Pireneggi? Bo! Eh eh eh. Attraversando i boschi notiamo una quantità di funghi che nessuno raccoglie, Antonella, che si è rivelata una vera esperta ne nota di diverse specie e tutte commestibili, ma sono le mazze di tamburo che attirano di più il nostro interesse, decidiamo di dedicare un po di tempo alla raccolta di quest’ultime, questa sera ce le saremo gustate impannate!!! Arriviamo nel pomeriggio al campeggio di Planoles, Marco e Valentina scendono in paese a comprare il pan grattato e noi approntiamo le tende, la giornata ci ha regalato un bel sole, paesaggi fantastici, una buona dose di off road, le mazze di tamburo e così la giornata si conclude con un ottima cena a base di funghi impannati ed annaffiata da dell’ottimo vino tinto locale!



13 settembre
Un bel sole riscalda la mattina, la giornata di oggi comincia subito con l’ingresso nel parco del Cadì-Moixerò e con mulattiere che ci portano in quota, la conformazione delle montagne cambia ormai siamo nel cuore dei Pirenei Una sosta è d’obbligo per visitare la cittadina di Castellar de n’Hug, soprattutto per saccheggiare i 2 negozi di alimentari che offrono una infinità di prodotti tipici del luogo, la parte del padrone la fanno i salumi, di tutti i tipi piccanti e no, ma anche i formaggi non sono da meno, un vero paradiso per buongustai. Lasciata Castellar de n’Hug ci inerpichiamo su ripide mulattiere che si addentrano sempre di più nel parco e aggirano il massiccio della Pedraforca, chilometri e chilometri senza incontrare anima viva, dall’alto ci fanno compagnia solo i buitre, che con eleganza volteggiano nel cielo sfruttando le correnti ascensionali. Arriviamo al campeggio di Moli de Fornols, è spartano il più spartano di tutto il viaggio ma grazioso, al suo esterno, ricordo dal mio precedente viaggio fatto nel 2011, che il proprietario ha anche un ristorante dove si mangia molto bene, il gruppo decide che vale la pena provare la cucina del luogo. Ne rimangono tutti soddisfatti.

14 settembre
Quella di oggi sarà una tappa tutta off road, appena fuori dal campeggio inizia una bellissima mulattiera che con stretti e ripidi tornanti sale e scende all’interno di un bosco infinito aprendosi di tanto in su panorami bellissimi e dove è possibile vedere la catena montuosa dei Pirenei in tutta la sua bellezza. Siamo lontanissimi dai frastuoni della civiltà chilometri e chilometri senza incontrare nessuno fino ad arrivare ad Ossera, borgo montano di incredibile bellezza e di un’inaspettata vitalità, qui infatti troviamo la bottega di uno scultore che lavora pietra, ferro e terracotta le sue opere sono semplici ma belle. Ossera ci riserverà altre soprese come l’erborista e il suo bellissimo giardino all’interno del cortile della sua casa o la produttrice di formaggi di capra tra i migliori di Spagna. Tutte persone che hanno deciso di vivere li dopo essere passate durante un viaggio. Che luogo straordinario. Naturalmente non siamo ripartiti a mani vuote, come dice Ernesto questi sono luoghi da “cibo da strada”, una vera tentazione. Lasciata Ossera continuiamo di valle in valle salendo e scendendo sempre su bellissime e panoramiche mulattiere verso la destinazione serale che sarà la città di La Pobla del Segur dove è previsto il pernottamento in hotel e la cena in un ristorante del centro.

15 settembre
Anche quella di oggi è una tappa tutta dedicata all’off road viaggiando sempre su quote che variano tra i 1.300 ed i 1.800 metri a volte il fondo rovinato dalle piogge dei giorni precedenti si fa impervio e difficile e bisogna prestare attenzione. Comunque divertente d’altra parte lo scopo del viaggio è attraversare la catena montuosa dei Pirenei in off road e se la strada si fa dura i duri tirano fuori i muscoli. Abbiamo lasciato alle spalle la Catalonia e siamo entrati in Aragona e ce ne accorgiamo perché qui parlano spagnolo e non il catalano. Il percorso è divertente ed il gruppo si rinsalda chilometro dopo chilometro, dalle loro facce traspare soddisfazione ed io ne sono felice, non oso pensare se la pioggia dei primi due giorni ci avesse continuato a torturare……….sarebbe stato un disastro per il buon esito del viaggio! Tra me e me penso che metà settembre sia troppo a rischio legato all’instabilità del meteo in montagna, per il futuro bisognerà pensare a luglio ed agosto. Prima di arrivare a Grauss lungo la mulattiera arriviamo a visitare la torre di Fantova con al suo fianco la piccola chiesetta costruite nell’anno 1.000, per arrivarci occorre fare una deviazione di meno di un chilometro ma la mulattiera che porta alla torre è impervia, ripida con enormi pietre ed un paio di tornanti belli stretti, non male. Dopo la visita scendiamo a valle e alle porte della città ci aspetta il campeggio.



16 settembre
Dopo la colazione ci rimettiamo in viaggio, sempre su piste e mulattiere, il sole splende e la temperatura è gradevole la meta odierna è Alquézar, dove giungiamo nel pomeriggio, la cittadina è bellissima ristrutturata in modo maniacale, ci perdiamo tra viottoli che si inerpicano tra le case in pietra. Finita la passeggiata arriviamo al vicino campeggio.

17 settembre
Sveglia di buon ora e partenza la pista di oggi è tutta all’interno del parco nazionale Sierra Y Canones de Guara, le piste non sono più pietrose ma argillose e le piogge dei giorni precedenti hanno scavato profondi solchi che ci impegnano in passaggi trialistici, facendo risultare il tutto molto divertente, le quote lentamente scendono sui 5/600 metri ma verso la fine della tappa ci attende un ultimo strappo che ci porta nel posto che lascia senza parole tutto il gruppo, il Mirador del los Buitre, uno spettacolo unico nel suo genere in
quest’area super protetta, di fronte a noi si erge los mallos de Riglos e sopra alle nostre teste decine di falchi solcano il cielo……..bellisimo. la cosa che più mi ha fatto piacere sono state le parole di Marco: “arrivare fin qui e vedere questo spettacolo è valso il prezzo del viaggio”. Da li scendiamo su di una bella pista che ci porta al campeggio di Loarre.

18 settembre
Con tranquillità ci svegliamo e ci dirigiamo verso il Castello di Loarre che apre alle 10,00, una visita di un paio di ore poi via si inizia a scendere, ormai i Pirenei sono alle spalle, veloci sterrati tra le lievi colline ci accompagnano e con calma arriviamo nel pomeriggio nella città di Ejea de Los caballeros. Ci sistemiamo in hotel e il tempo che ci rimane prima di cena lo dedichiamo alla scoperta della cittadina alle porte del deserto de Las Bardenas Reales che attraverseremo domani.


19 settembre
Le Bardenas Reales è un territorio a cavallo tra l’Aragona e la Navarra unico nel suo genere è un sito naturale semidesertico di circa 42.000 ettari. I suoli sono di argille, gessi e arenarie e hanno subito l'erosione dell'acqua e del vento creando forme sorprendenti tra cui risaltano i canyon, gli altipiani di struttura tabulare e le alture solitarie, chiamate cabezos. Nelle Bardenas non vi sono nuclei urbani, la vegetazione è molto scarsa e i molteplici corsi d'acqua che attraversano il territorio hanno una portata decisamente irregolare, rimanendo secchi per la maggior parte dell'anno. L'altitudine oscilla tra i 280 ed i 659metri. Le Bardenas si situano in un punto equidistante tra i Pirenei ed il Sistema Iberico.                                                                                                                                                   Le Bardenas Reales, antico possedimento reale, non fanno parte del territorio di nessun comune e sono proprietà della Comunidad Foral de Navarra e dal 2.000 l'insieme fu dichiarato Riserva della Biosfera.                                                                                                                                                                                                                                                               Da li proseguiamo via asfalto in direzione Pamplona destinazione finale del viaggio, dove arriviamo nel tardo pomeriggio in hotel all’interno della città vecchia, l’hotel è famosissimo perché era un vecchio convento e il ristorante è ricavato all’interno della chiesa, molto scenografico, dopo una doccia veloce ci tuffiamo nelle vie della città di San Firmino……….per poi ritrovaci poi tutti in chiesa per la cena di saluto!
Per Desertica proporre questo viaggio è stata una sfida vista l’insolita destinazione ma posso affermare che la soddisfazione che ho letto negli occhi del gruppo alla sera durante la cena mi fa dire che è stato un successo.
                                                                                                                   Ringrazio Stefano, Antonella, Ernesto, Gulnara, Marco e Valentina per le foto di questo reportage, siete stati degli ottimi compagni di viaggio, vi abbraccio con affetto. Ringrazio inoltre Carlo per l’aiuto ed il sostegno che mi dato durante tutto il viaggio