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racconti di viaggio

ISLANDA 2007
9 Agosto – 2 Settembre
Finalmente ho coronato il sogno che portavo nel cuore da diversi anni: fare un viaggio in Islanda. Beh cosa vi posso dire? E' stata un’esperienza entusiasmante e bellissima nonostante il clima non si possa dire estivo e in alcuni momenti, alle sette del mattino, mentre sotto una pioggia battente con 2 gradi sopra lo zero e le mani ghiacciate e insensibili, anche le normali operazioni di routine diventano difficili, ho creduto che sarebbe stata difficile, che forse era stata una decisione avventata fare un viaggio del genere. Poi invece, dopo neppure un‘ora, ti ritrovi con un cielo attraversato da colori stravolgenti, una luce che ti abbaglia, con le nuvole che assumono contorni come dipinti...una sensazione incredibile! Lì riprendi la forza e ti rendi conto di essere nel posto giusto.
In totale ho percorso 6.704 km, 2.750 in Islanda, più di 1.500 miglia marine tra andata e ritorno insomma un gran bel viaggio. Non mi dilungo con l’elenco giorno per giorno del viaggio ma trovate le foto nella sezione dedicata agli album fotografici, che sono in parte mie ed in parte di tutti gli altri partecipanti al viaggio. Li ringrazio tutti.
Dalle dure piste ai piedi del ghiacciaio Vatanajokull a quelle scavate tra distese di pomice che conducono al vulcano Askja, tra enormi blocchi di lava pietrificata sputati a centinaia di chilometri, per arrivare a Landmannalaugar dove la magia dell’Islanda è completa. Colori impensabili ti aggrediscono con stupore, le tonalità dei verdi acidi che diventano in alcuni momenti gialli per arrivare al grigio poi al nero e a tutte le tonalità dei marroni, i muschi che assumono spessori mai visti e ricoprono completamente le pareti delle montagne. In questa zona abbiamo campeggiato due giorni e girato per tre sempre scoprendo nuove e splendide prospettive. E poi tutto il resto le balene a Hùsavik, le foche, gli iceberg, l’aurora boreale, i Geyser, la cascata Dettifoss, Akueyri, i bagni nelle pozze di acqua calda e sulfurea, le passeggiate ai bordi dei crateri o addirittura fin dentro, i guadi forse più di 120, la mitica Road Ring e Reykjavik, insomma tutto

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MAROCCO 2008
11 agosto
Finalmente ci siamo!L’aliscafo ci sta portando da Tarifa a Tangeri ed in poco meno di 35 minuti sbarcheremo. E' una strana vibrazione, l'emozione circonda il gruppo, non siamo mai stati in Marocco, chissà cosa ci aspetta.Una volta scesi le pratiche doganali sono stranamente veloci e dopo mezz’ora siamo tutti sul piazzale del porto pronti per dirigerci verso l’albergo.Tangeri è un caos mostruoso: biciclette, motorini, furgoni e automobili procedono aggrovigliandosi sulle strade piene di pedoni che attraversano dovunque. Il frastuono dei clacson è quello dei festeggiamenti dei mondiali di calcio!...e sarà la colonna sonora di tutte le grandi città del Marocco.
La visita alla Medina mi avvicina a quella che sarà una costante di tutto il viaggio, la confusione delle viuzze, gli odori penetranti, a volte non si può fare a meno di definirli puzze insopportabili, ma il tutto ha un fascino che colpisce.
12 agosto
Lasciamo Tangeri per dirigerci verso Fes, la strada è bella, asfaltata ma molto trafficata. Le macchine dei locali sfrecciano pericolosamente, azzardano sorpassi imbarazzanti in preda alla frenesia ed in pieno contrasto con ciò che succede a bordo strada dove invece il tempo è come rallentato, molte le persone che procedono lungo la provinciale a piedi o a dorso di muli con fagotti più grandi di loro.Anche a Fes la sensazione è di confusione generale e il traffico caotico.La visita al souk è piena di sorprese, innumerevoli vicoli pieni di mercanzie di ogni genere, tutti che ti offrono qualcosa o che ti chiedono qualcosa!Visitiamo una conceria, un'esperienza da fare ma, attenzione, la puzza toglie il fiato, è impensabile come facciano a lavoraci!
13 agosto
Oggi partiamo alla volta di Ifrane, ci avventuriamo sull’Atlante.Finalmente siamo sulla pista nella foresta dei cedri, io ho la fortuna di averne uno alto 30 metri nel mio giardino di casa, e tutte le volte che lo guardo resto colpito dalla sua maestosità ma essere dentro ad una foresta con centinaia e centinaia di questi colossi è impressionante! Ce ne sono di enormi, bellissimo. La mulattiere è bella e panoramica, ombreggiata, saliamo in quota oltre i 2.200 metri, il paesaggio è fantastico. Arriviamo ad Ifrane e sembra di essere in Svizzera non in Marocco: giardini, aiuole fiorite, strade pulite e ben asfaltate, nessun frastuono, insomma un altro mondo. Ci dirigiamo verso il campeggio che si trova ad Azrou, la prima notte in tenda in Marocco!
14 agosto
Da Ifrane a Midelt passiamo per Khenifra, un po' su asfalto un po' su pista, comunque sempre su strade di montagna. Fa caldo ma è sopportabile perché secco e asciutto, i posti sono incantevoli, attraversiamo villaggi e una quantità di bambini ci si avvicina per chiederci di tutto, soldi, matite, vestiti, alcuni di noi hanno qualcosa da dare ma non ne abbiamo per tutti purtroppo!
15 agosto
Midelt – Tinehir la tappa di oggi prevede solo asfalto ma il paesaggio e comunque riempie gli occhi. Attraversiamo le gole del Todra, gli orti che costeggiano il fiume sono incredibilmente ordinati, i profumi invadono l’aria, le palme che ne delimitano il perimetro sono maestose, tutto è molto bello, l’architettura delle abitazioni cambia, comincio ad assaporare l’aria del Marocco che mi aspettavo. Quando arriviamo il cielo è coperto, anzi mentre siamo all’interno dell’ospedale per consegnare un pacco di siringhe da insulina arriva un temporale! Visitiamo il centro del paese, il mercato, facciamo i primi acquisti.
16 agosto
Oggi anziché arrivare a Rissani come previsto facciamo sosta a Erfoud e da lì ci spingiamo verso l’Erg Ghebbi. Le dune segnano l’inizio del Sahara, decidiamo di giocarci un po' e di campeggiare tra di esse sicuri che domani il vento cancellerà le nostre tracce. Fantastico, esperienza indimenticabile! Il buio profondo, le stelle si possono quasi toccare, è davvero difficile rendere in parola quelle sensazioni.Quella che stiamo per affrontare è la tappa più lunga (300km), tutta in fuoristrada, pista, toule ondule, oued, pietraie, la più dura ma la più entusiasmante e più bella di tutto il viaggio. Passeremo da Merzouga ed arriveremo a Zagora. Una cavalcata che ha messo alla prova tutti i partecipanti ed i mezzi, la temperatura per tutte le 10 ore ha oscillato tra i 49 e i 52 gradi, io e Sonia abbiamo bevuto quasi 5 litri di acqua, il paesaggio è incredibile, i piccoli villaggi sembrano disabitati ed invece, al nostro passaggio, si popolano di bambini dagli sguardi intensi, profondi. Vivere qui è duro, loro lo fanno con naturalezza, tra difficoltà non immaginabili per noi europei. Quello che ho provato oggi rimarrà nella mia mente per sempre... che caldo però! La cavalcata di oggi ha lasciato il segno, a circa 5 km da Zagora ho rotto un ammortizzatore. Per fortuna eravamo ormai arrivati, la pista non più impegnativa e senza grossi problemi abbiamo raggiunto l'albergo. La mattina seguente sono stato al “Garage Dakar” dei fratelli Abdoul e Mohammed a cambiare gli ammortizzatori posteriori, ma dato che solitamente i guai non vengono mai da soli Paolo si è accorto di aver bucato e Alessandro di aver tagliato malamente un copertone sulla spalla, gli altri ne hanno approfittato per farsi sostituire i filtri e controllare i livelli, 7 macchine tutte lì, per loro una gran festa!!! Per noi una mattinata all’insegna del divertimento fotografico e dell’insegnamento dei proverbi italiani, i marocchini impazziscono per la musicalità della nostra lingua.Se vi capiterà di passare da Zagora andate a trovarli e ditegli:“trentatre trentini entrarono in trento trotterellando” vi faranno vedere la mia foto!!!
17 agosto
Passando per le gole del Draa arriviamo a Ouarzazate cittadina caotica anche se non molto grande, non ci ho trovato nulla di particolare anche se è una delle città del Marocco più pubblicata sulle riviste di viaggi.
18 agosto
Attraversiamo l’alto Atlante, saliamo parecchio in quota, la strada è panoramica e bella il territorio anche se montuoso ha colori molto particolari, marroni che si avvicinano al rossiccio uno spettacolo! Gole strette e profonde, strapiombi che tolgono il fiato e la strada sale sale ma quanto manca per arrivare a Marrakech? Sembra non finire mai.Finalmente ci siamo, un caos tremendo come nelle altre grandi città già visitate, ma l’aria che respiro è diversa, sicuramente si vede che il turismo è presente, molti gli occidentali per le strade, arriviamo in hotel, risciacquata veloce e poi via, si va alla mitica piazza Djemaa el-Fna!Sono le 4 del pomeriggio e i banchi sono ancora quelli del mercato, frutta, verdura, spezie, tessuti, ma anche saltimbanche e incantatori di serpenti. Stanno cominciando a sbaraccare, ci addentriamo nel souk, diverso dagli altri, più ricco e, nel suo caos, più ordinato e pulito. I commercianti non ti assillano, ma sono pronti ad assecondare le curiosità di chi si avvicina.Il tempo vola tra un negozio di argenteria artigianale e tessutai, non ci si rende conto ma si sono fatte quasi le otto e sta venendo buio, si ritorna nella piazza che è ormai diventata la fiera della ristorazione, trovi di tutto ogni banco propone le proprie prelibatezze, fumi di carne alla griglia ti soffocano, incredibile, bellissimo.
19 agosto
In mattinata partiamo per Essaouira, peccato esserci fermati solo per un giorno a Marrakech, avrebbe meritato una sosta di almeno 3 giorni, pazienza avrò la scusa per tornarci ancora.Ormai la strada è solo asfaltata, non più piste polverose e sconnesse, stiamo scendendo verso l’oceano, verso la città che negli anni 60 è stata una tappa della generazione hippy! Le strade sono piene di gioventù europea, che forse cercano il passato, ma anche di locali che vengono a villeggiare. Ci fermeremo 2 notti. Peccato che il vento fortissimo ed il mare agitato ci vietino un bagno, le dune della costa si tuffano direttamente nel mare, è strepitoso! La temperatura da queste parti è molto più bassa, siamo attorno ai 25/27 gradi, la sera ci vuole la felpa.
21 agosto
Safi è la nostra destinazione, la capitale delle ceramiche. Ci fermiamo e facciamo incetta di vasellame, piatti e souvenir. Il tempo stringe, dobbiamo arrivare ad El Jadida per la notte, ma dopo aver visto le pessime condizioni igieniche del campeggio decidiamo di sobbarcarci altri 70 km ed arrivare fino a Casablanca, in hotel. Quando arriviamo sono ormai le 20 e non ci resta che andare al ristorante, un astice da quasi 2 kg ci aspetta. Casablanca vista di notte non mi ha attratto in modo particolare, la peggiore delle grosse città: caos, confusione, cattivo odore.
22 agosto
Praticamente abbiamo anticipato di un giorno, visto che non ci siamo fermati ad Essaouira per tre notti, prendiamo la decisione di arrivare direttamente a Ceuta saltando la notte a Tangeri. Il viaggio è praticamente finito, un lungo serpentone autostradale attraverso una pianura arida e desolata ci porta a nord. Alle 4,30 arriviamo a Ceuta, la dogana è stata una tortura, colpa nostra che non abbiamo previsto il rientro di migliaia di marocchini, praticamente passiamo tre ore sotto un sole cocente in un imbuto lungo poco più di 4 km. Riusciamo a traghettare alle 9 di sera, un delirio!

Considerazioni
Il Marocco è come me lo aspettavo, in alcuni posti sembra di essere in Svizzera in altri in Islanda ma naturalmente per la maggior parte del territorio sei decisamente in Africa.Un viaggio che merita di essere fatto anche se ormai sul rif e sull’atlante le strade sono quasi tutte asfaltate e di mulattiere veramente toste non ne abbiamo fatte, peccato.Consiglio di prenotare il traghetto Genova/Barcellona/Tangeri almeno per il rientro quasi 4.500km a/r per attraversare Francia e Spagna sono davvero molti.Nessun problema per trovare carburante, nelle città anche non molto grandi abbiamo sempre trovato un distributore.Non mi resta che ringraziare le persone che hanno condiviso con me questa fantastica avventura, per me è stata la prima volta in Africa, ed è stato bellissimo! 

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CORSICA 2009
13/25 agosto
Sono anni che ci rechiamo in Corsica, la trovo un isola bellissima, ancora abbastanza selvaggia e con diverse possibilità di percorrere piste off road anche di notevole difficoltà.
il mare è di una bellezza incredibile e le spiagge e le calette sono tantissime e per tutti i gusti.
Quest'anno ho preparato un itinerario che attraversava la parte centrale, tra boschi di castagni e abeti, stradine tortuose e praticamente poco frequentate!
Da Bastia a Corte ho scelto un percorso interessante su una strada che è praticamente, per lunghi tratti, ad una carreggiata passandro tra borghi di incredibile bellezza.
 Abbiamo campeggiato presso il Camping Chez BARTHO (tel. +33 4 95460230) nella valle del Tavignanu a Corte, non è grande ma carino ed immerso in un bosco è quindi ombreggiato e sprattutto pulito, per raggiungerlo bisogna attraversare un ponticello che attraversa un torrente dove si può fare anche il bagno!!! Fantastico.
Queste le coordinate per raggiungerlo:
Latitudine 42°18'13.90"N
Longitudine 9° 8'47.48"E
Da Corte a Propriano l'itinerario si è snodato tutto sulla dorsale montana, attraversando in diagonale l'isola su strade in quota.
Purtroppo ho dovuto saltare una parte di tracciato perchè la pista fuoristrada a causa di un incendio è stata chiusa, anzi l'imbocco era praticamente stato sbarrato da un cumulo di pietre e terra alto più di 4 metri!!!!!!
 Abbiamo percorso km e km senza incontrare una macchina! Strade panoramiche tra i boschi, ad ogni curva la vista si perdeva su vallate bellissime.
 A Propriano abbiamo trovato posto al Camping TIKITI (tel.+33 4 95760832), paticamente sul mare, una struttura molto grande e con tutti i servizi, ristorante, pizzeria, bar, piscina, è molto affollato ma data la vastità del territorio quasi non ci si accorge delle persone che lo popolano. I servizi igenici sono pulitissimi e sufficienti.
Noi poi abbiamo parcheggiato nella parte più alta del promontorio e godavamo della vista sulla baia.
 Queste le coordinate per raggiungerlo:
Latitudine 41°40'49.41"N
Longitudine 8°55'22.65"E
Da Propriano ci siamo spostati a Roccapina
40km di trasferimento stradale senza particolare interesse, si arriva al campeggio dopo aver percorso una semplice strada sterrata lunga poco più di 4km.
Il Camping Comunale di Roccapina è molto spartano e selvaggio, carente di qualsiasi servizio tipo bar e ristorante. La spiaggia distante poco più di 500 metri è uno splendore!!!! sabbia bianca finissima, acqua cristallina, colori stupendi!!!
Una sosta di 2 notti meritata!
 Queste le coordinate per raggiungerlo:
Latitudine 41°30'6.64"N
Longitudine 8°56'19.83"E
Per via della voglia di mare di Sonia ho dovuto tagliare due tappe ed effettuare un noioso trasferimento sulla pravinciale per portarmi a nord il più velocemente possibile. Da Roccapina siamo arrivati ad Aleria, abbiamo trovato posto al Camping MARINA D'ALERIA(tel. +33 4 95570142), camping a 4 stelle, offre di tutto è di più! E' enorme ma ben distribuito obbreggiatissimo e pulitissimo!!!
Anche qui mi sono fermato 2 giorni.
Queste le coordinate per raggiungerlo:
Latitudine 42° 6'37.81"N
Longitudine 9°33'2.40"E
Da Aleria a Sant Florant, passando da Marina di Sisco e percorrendo la pista che passa per la Cappella di San Michele da dove si gode di una vista spettacolare!!!! 
Si vede il mare Tirreno ed il golfo di Sant Florant, tagliando a metà il dito e scendendo per Ogliastro si arriva ad Albo da li dopo aver oltrepassato Nonza e Patrimonio siamo arrivati al Camping d'OLZO (tel.0033 4 95370334)alle porte di Sant Florant, è gestito da una famiglia di italiani di Saronno non è eccessivamente grande è molto ombreggiato e pulitissimo, ha una bellissima terrazza e la pizzera (il pizzaiolo è anche lui italiano!)
A poco più di 500 metri dal campeggio c'è una spiaggia e costeggiandola dopo circa un chilometro ci sono diverse calette ed insenature dove poter stare in pace, tranquillità ed in solitudine!
Qui ci siamo fermati 3 notti.
Queste le coordinate per raggiungerlo:
Latitudine 42°41'37.43"N
Longitudine 9°19'34.90"E
Da Sant Florant alla spiaggia della Saleccia e abbiamo campeggiato al Camping U PARADISU (tel. +33 4 95378251)situato a meno di 300 metri dalla spiaggia in un bosco di eucalipti, è spartano e selvaggio non è provvisto di allacci per la corrente elettrica!!!!!! La spiaggia della Selaccia con i suoi colori che ricordano le maldive è un piacere per gli occhi. Una notte li merita sempre.
 Queste le coordinate per raggiungerlo:
Latitudine 42°43'12.16"N
Longitudine 9°12'11.29"E
Partiti dal Camping U PARADISU l'intenzione era quella di sistemarci, per le ultime due notti a Macinaggio ma purtroppo il camping li era completo! abbiamo allora deciso di spostarci più a sud e precisamente a Santa Severa dove abbiamo trovato posto al Camping SANTA MARINA(tel. +33 4 95350106) piccolo, molto ombreggiato e pulito, perfetto!!!
 Queste le coordinate per raggiungerlo:
Latitudine 42°53'11.91"N
Longitudine 9°28'17.43"E
 Dopo aver trascorso li le ultime due notti scendendo verso Bastia ci siamo fermati ad Erbalunga, è un borgo sul mare che merita di essere visitato, è bellissimo!!!!!
 In conclusione devo dire che la Corsica non finisce mai di stupirmi per la bellezza dei paesaggi, le montagne con i boschi, il litorale con un mare che assume tutte le sfumature del blu, dell'azzurro, spiagge sabbiose o sassose con scogli.
Trovo che sia un posto dove è sempre piacievole passare una decina di giorni di vacanza, dove è possibile ricaricare le energie con calma.

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TURCHIA 2010

La voglia di fare un viaggio in Turchia è sempre stata tanta, forse il fascino di questa terra divisa su due continenti, forse la storia millenaria che ha cullato civiltà e popoli diversi, città e luoghi che hanno il fascino del mistero e poi i racconti di chi ci era già stato mi ha fatto decidere che era arrivato il momento di andarci di persona.
Dopo aver parlato con alcuni amici del progetto e formato il gruppo, abbiamo cominciato con l’abbozzare l’itinerario, ci siamo accorti subito della vastità del territorio e delle innumerevoli cose da vedere e nostro malgrado, visto che più o meno avevamo tutti a disposizione le canoniche 3 settimane, fare delle scelte tagliando luoghi che avrebbero comunque meritato di essere visti. La priorità che ci siamo dati però, oltre ad inserire anche tratti in fuoristrada, era quella che avremmo cercato di evitare i luoghi troppo turistici ed affollati e che ci avrebbero costretto a divagazioni tortuose a quella che comunque avrebbe dovuto essere la meta più intrigante del viaggio, Dogubayazit al confine con l’Armenia e ai piedi del Monte Ararat, il punto più a est che avremmo toccato. (N39°31’237’’ E44°07'562’’)

Il punto scelto per il riordino era Pamukkale. Li siamo giunti alla spicciolata, chi via terra, attraversando la penisola Balcanica, chi passando dalla Grecia e chi giungendo direttamente dall’Italia ad Izmir.
Personalmente mi sono imbarcato ad Ancona per Igoumenitsa e dopo aver attraversato la Grecia ho fatto dogana ad Ipsala da li sono sceso verso Gelibolu dove ho attraversato i Dardanelli giungendo a Cannakle poi una cavalcata verso Pamukkale!


Questi gli equipaggi

Land Rover Defender 90
Io (Pippo) e Sonia

Land Rover Defender 90
Alessandro

Land Rover Defender 110
Dario e Lella

Land Rover Defender 90
Daniele e Maurizio

Nissan Patrol GR
Carlo Sabina e Umberto

Toyota HDJ 80
Antonello e Ilaria



Queste le tappe del viaggio, con il mio itinerario
Melegnano – Ancona – Igoumenitsa (Grecia)
Igoumenitsa – Ipsala
Ipsala – Cannakle (Daranelli) – Izmir – Pamukkale
Pamukkale – Beysheir
Beysehir – Goreme (Cappadocia) 2 giorni
Goreme – Nemrut Dagi (tomba di Antioco)
Nemrut Dagi – Kurdistan - Van
Van – Dogubayazit
Dogubayazit – Erzerum - Sumela
Sumela – Trabzon – Amasya
Amasya – Safranbolu
Safranbolu – Istanbul 3 giorni
Istanbul – Sofia (Bulgaria) – Pirot (Serbia)
Pirot – Belgrado – Zagabria (Croazia)
Zagabria – Melegnano

Non mi dilungherò nel resoconto tappa per tappa ma mi soffermerò sui luoghi che hanno destato in me le emozioni più intense.
Pamukkale (castello di cotone) un paesaggio fiabesco con castelli pietrificati di un bianco abbagliante. Le acque delle sorgenti termali, cariche di sale calcareo, riversandosi sui bordi dell’altopiano, hanno creato questa fantastica formazione di stalattiti, cataratte e bacini.
E’ un paesaggio fiabesco quello che si presenta agli occhi di chi raggiunge Goreme e i suoi Camini delle Fate. Un labirinto di torri, crepacci, canyon, pinnacoli e castelli rupestri. il corrugamento della superficie terrestre nel bel mezzo di un altopiano a 1.000 metri d'altitudine, nell'Anatolia centrale, è il risultato della paziente opera (durata qualche milione di anni) di Madre Natura, complici due vulcani assopiti da tempo. Fantastico!!!!!!
Sul Nemrut Dagi, alto 2.150 metri, considerata la montagna più alta della Mesopotamia del nord, è situato il gigantesco santuario funerario eretto nel I sec. a.C. dal Re Antioco I di Commagene. Qui si erge il tumulo artificiale, fiancheggiato da terrazze ove posano le colossali statue di Apollo, Giove, Ercole, Antioco ed altri. Da qui scendendo sulle montagne del Kurdistan ed attraversando l’Eufrate ci siamo diretti verso Van
Dogubayazit (dall’inglese dog-bisquit, biscotto per cani ) ci si arriva dopo un lungo sali e scendi che taglia in due l’Anatolia Settentrionale, la magia che si respira è unica e sarà forse dovuta al fatto che di qui passava l’antica Via della Seta, o perché sorge ai piedi del mitico Monte Ararat, ma la sera che abbiamo fatto campo nei pressi del camping Murat dove in passato si è fermata anche la spedizione italiana di Overland mi ha elettrizzato!!!!

E poi Istanbul (Costantinopoli) niente a che vedere con il resto del paese! Una megalopoli di 12 milioni e mezzo di abitanti, interi quartieri sorgono nel giro di pochi mesi, il traffico è caotico ma la metropolitana leggera di superficie collega tutti i punti più interessanti della città. Qui abbiamo trascorso 3 giorni per poter vedere con calma tutto quello che c’era da vedere. Dal ponte sul Bosforo alla Moschea di Aya Sofia alla Moschea Blu, il Palazzo di Topkapi, la piazza Sultanahmet, i sui Gran Bazar, il Corno d’Oro. Da li a poco avremmo dovuto riprendere la strada di casa, peccato!


In conclusione posso dire che la Turchia mi ha affascinato, attraversarla praticamente tutta da ovest ad est e viceversa mi ha permesso di scoprirne i fantastici paesaggi. Dall’altopiano Anatolico, alle spettacolari le montagne del Kurdistan, i suoi villaggi con gli orti vicino alle case e l’accoglienza delle persone. Insomma una terra ed un popolo fantastico. Va precisato che chi si avvicina ad un viaggio del genere deve avere ben chiaro che i chilometri da fare sono molti, ma lo spettacolo durante i lunghi trasferimenti appaga l’occhio e lo spirito.
Grazie anche ai fantastici compagni di viaggio abbiamo trascorso 3 settimane da favola.